T S 1.11
Come l’alba è segno di mutevolezza nel tempo per il nuovo giorno,così la vita di ogni creatura è il segno dello eterno esistente che non muta e non cambia se non nelle sue sembianze umane,e che non muore,mai,se non nell’uomo che lo rifiuta. Come ogni uomo è l’istinto per la vita,così l’essere è la vita per l’uomo,per cui l’uomo vive e da cui l’uomo scaturisce,poiché non c’è vivente che possa proferire parola che non abbia il bene che l’essere supremo abbia posto in questa creatura. Non è l’uomo simile a Dio essere supremo,è Dio che pone nell’uomo la sua somiglianza con l’uomo. L’uomo è il frutto dell’attento amore della volontà divina per la vita della specie umana,unica beneficiaria del suo bene. Con tutto quello che l’uomo può considerare su di sé stesso,l’uomo non potrà comprendere la verità senza Dio,poiché l’uomo escludendosi da Dio verità sarà solo un osceno vivente che si esclude da sé stesso e dalla verità per inseguire la falsa attitudine a confrontarsi con tutto quello che questo non è. Con ogni probabile indizio a manifestarsi come unico dominatore del creato l’uomo si inorgoglisce e proclama la superiorità a tutte le cose onde potersi includere anch’egli nelle cose dominate per poter escludere tutto ciò che l’uomo non può dominare e dichiararlo estraneo e non confutabile e fuori del reale senso della condizione vivibile,per così concludere ogni preclusione nei confronti di tutta la verità che questo uomo non conosce poiché non ha capacità intellettiva di comprendere. Se ogni uomo fosse più disposto a comprendere per capire ciò che non conosce,sarebbe più prossimo a ottenere lo stato che non ha per servirsi di questo stato per tutto quello che può bramare in vita per sé stesso e per coloro che credono nella verità assoluta. Ma non è l’uomo che si dispone contro Dio verità che farà della creatura prediletta nel creato,una creatura favorevole alla vita che sarà,poiché questa scimmia umana non ha la facoltà intellettiva a creare una condizione favorevole alla vita stessa, poiché questa scimmia ha l’immane fattezza della condizione per compiere il ruolo che compete a chi ha in considerazione la supremazia del primato della condizione vera e reale della verità che solo Dio ha e che dispone che l’uomo segua nel suo cammino verso la sacra condizione di immutabilità del visibile nell’invisibile. Come l’uomo ha in sommo grado considerazione per la qualità della sua condizione, così Dio ha per l’uomo in somma considerazione la completa immutabilità della condizione umana che si evince solo riconoscendo colui che è per l’uomo e rendendo a colui che è ciò che ha nell’uomo. Con ogni modo l’uomo si allontana da Dio mosso dalla condizione di legame all’elemento primordiale che consente a questo uomo di avvincersi al cospetto di tutto quello che si pone contro Dio che comanda e dispone la irrevocabile condanna dell’uomo a manifestarsi all’uomo come contrario a sé stesso e alla creatura umana. Così l’uomo non solo si esclude dalla verità,Dio,ma si esclude anche dalla realtà della vita,ponendosi contro di essa e ostentando una falsa aspettativa per essa,pur considerando la sua contrarietà in essa. Così costui è informato medianicamente da tutte le entità contrarie che sono la contrarietà primitiva all’essere supremo,che si scagliano contro questo uomo e lo possiedono costringendolo a immani conflitti interiori e razionali che gli permettono di allontanarsi dalla scelta libera e di disporsi in contrarietà con la verità che essi riconoscono. Non può l’uomo liberarsi da questo possesso con le sue misere forze, poiché le entità superiori all’uomo,sono in opposizione contraria alla realtà umana,per cui ogni tentativo può risultare vano fino a quando la verità,Dio,non muta tale condizione dell’uomo,in conflitto permanente contro tali entità che possono essere sconfitte solo con la libera volontà umana che si dispone in senso opposto e contrario a ciò che ha provocato il possesso atteso e voluto. Attendere o indurre tali entità al possesso del proprio corpo o della propria vita é una orrenda scelta che pone l’uomo in una condizione oscena nei confronti delle altre creature e che fa sì che queste si dispongano in modo da favorire tale possesso,per cui ogni convinzione diviene una certezza poiché questi demoni posseduti si servono esclusivamente di ogni attività umana per esprimere la propria condizione di esclusi da Dio,per cui ogni creatura può dichiarare la sua diversità da questi uomini contro Dio che aspirano al dominio del male che è contro il bene e che pone costoro a nemici dell’uomo e suoi carnefici,poiché costoro esprimono il proprio volere contrario alla creatura eliminando ogni legame con la vita per poter rispondere alla folle invocazione demoniaca che si serve solo della mente umana,e che la assoggetta e la costringe a piegarsi ad ogni folle desiderio. Questo è l’uomo e Dio lo scruta amorevolmente, poiché è debole e se non viene posseduto è schiavo della sua condizione di uomo legato al vincolo primordiale.